La flora e la fauna

In questo ambiente, un tempo regno dei grandi avvoltoi e del cervo sardo, abita una fauna tipica e selvaggia, come il muflone, oggi in forte espansione, il cinghiale, presente ovunque seppur cacciato, la martora, poi la volpe, il gatto selvatico, la donnola, il ghiro, il coniglio selvatico e la lepre sarda. Tra i rapaci è presente l'aquila reale, l'astore, lo sparviero, il falco pellegrino, la poiana e alcuni esemplari di avvoltoio grifone. Un discorso a parte merita la flora, il Supramonte di Oliena infatti ha una importanza botanica di estremo interesse, non solo in Sardegna, ma in tutto il bacino mediterraneo. Notevoli sono le fitte foreste di lecci e ginepri nelle zone più interne del Supramonte, mai sottoposte a tagli.

Troviamo inoltre i maestosi tassi, l'Acero Trilobo, la Fillirea, il Terebinto, il Biancospino, il Corbezzolo. La flora comprende ad esempio un'innumerevole varietà di piante officinali, come il timo e il rosmarino. Il fiore più bello è la rosa peonia del Supramonte, cui si affianca il Pancrazio Illirico, stretto parente del giglio di mare diffuso sulle spiagge.

“Nel Supramonte di Oliena vegetano circa 650 specie botaniche, pari ad un terzo della flora sarda. Oltre 60 specie Sono endemiche della Sardegna e della Corsica o del bacino mediterraneo. Alcune sono esclusive dei calcari del centro Sardegna e le atre solo del Corrasi. Per la presenza di numerose specie endemiche relitti di antica origine, il Corrasi nel 1971, è stato incluso dalla Società Botanica Italiana nel censimento dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione”. dal libro "Supramonte" di Domenico Ruiu, Ed. Maestrale, 1999
Una pianta unica al mondo, è il ribes sardo (Ribes Sardoum Martelli). La sua importanza deriva dal fatto che esso rappresenta un'entità di origine boreale, penetrata nell'area mediterranea in epoca remota. Si tratta di un vero e proprio relitto, affine a specie cinesi e giapponesi. Nel 1894 il Martelli, durante una spedizione botanica fatta sui monti di Oliena, trovò degli esemplari di Ribes. Fiorisce tra agosto ed ottobre.

Sul calcare fessurato di questa parte del Supramonte vegetano compatti ginepri, spesso con esemplari vecchissimi. Gli splendidi Enis, in italiano i tassi,e i lecci giganteschi, scarsi e sofferenti, che si vedono anche in vetta, dimostrano che nei secoli scorsi tutta questa montagna doveva essere ammantata di boschi.
Nelle conche riparate e nelle doline dove nei mesi invernali si accumulano strati di nevischio che garantiscono alla terra argillosa una maggiore disponibilità idrica, trova rifugio la Nepeta Foliosa, labiata cespugliosa, che fiorisce tra aprile e maggio. Scoperta dal Martelli presenta una fioritura azzurro-violacea che abbellisce il pianoro di “Pradu” e le vette del monte Corrasi.
Il fiore delicato del Colchico, erbacea delle gigliacee, sboccia in ristrette zone del Supramonte di Oliena. Si tratta di una pianta velenosa, che viene usata in medicina in piccole dosi per le sue proprietà antigottose.

 

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Data di ultima modifica: 09/02/2017

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